TERAMO – Il Piano Economico Finanziario del Comune di Teramo, che ieri è stato esaminato in Commissione bilancio consiliare, “rappresenta l’ennesimo maldestro tentativo da parte di questa Giunta di cercare, di fronte all’opinione pubblica, un po’ di ossigeno con il solo disperato obiettivo di prolungare l’agonia di un’amministrazione che, di fatto, non ha più la fiducia dei suoi cittadini e della sua maggioranza in Consiglio comunale”. La dura valutazione è del gruppo del Pd in Consiglio. Per il Pd “la recente seduta della Commissione bilancio sul PEF della Tassa sui rifiuti 2015 ha dimostrato nuovamente la scarsa chiarezza e la mancanza di trasparenza da parte del Comune e della Teramo Ambiente. Un Piano che sconta gli errori imperdonabili delle cattive gestioni passate e soprattutto l’incapacità dell’Amministrazione Brucchi di ottenere una vera ed effettiva riduzione strutturale del costo del servizio”. Infatti La riduzione tanto decantata dal Sindaco è, per il gruppo consiliare di opposizione, solo apparente, in quanto “se è vero che il dato complessivo del PEF 2015 si assesta sui 10.860.000 euro, non possono non essere tenuti in considerazione o sottovalutati i circa 2 milioni e 300 mila euro corrispondenti ai crediti inesigibili e al conguaglio dei consuntivi dei precedenti PEF 2010-2014 che, se fossero aggiunti, farebbero schizzare il costo oltre i 13 milioni di euro e che al momento sono stati soltanto “congelati” con il chiaro obiettivo politico di far passare nell’opinione pubblica il messaggio di aver apportato qualche riduzione del costo medesimo”. Tra l’altro, anche i numeri del consuntivo Pef del 2014, “che si assestano – spiega il PD – sui 12 milioni e 400 euro circa, pur senza fornire alcuna spiegazione analitica delle divergenze, dimostrano che anche l’operazione dello scorso anno era una mera operazione di facciata finalizzata a dare solo l’impressione di una riduzione attraverso l’applicazione di un contributo regionale, una tantum, che non ha avuto alcun effetto strutturale e benefico sul costo del servizio”. La richiesta dei conguagli relativi ai Pef degli anni precedenti sarebbe poi l’effetto del mancato controllo, si legge in una nota, da parte dell’amministrazione sui consuntivi che, “come tutti i gruppi di opposizione hanno sempre puntualmente denunciato, o non venivano presentati in Consiglio comunale o venivano indicati senza alcuna spiegazione sugli scostamenti rispetto alle previsioni”. E al di là degli annunci, anche nel Pef di quest’anno i costi fissi continuano a rappresentare circa il 62 per cento del totale, “sintomo inequivocabile – dice il Pd – dell’incapacità, o, peggio, della mancata volontà, di intervenire strutturalmente su quella parte della gestione del servizio che costituisce solo una zavorra per i cittadini teramani costretti a pagare una tariffa altissima. Analizzando questo Pef 2015 si può osservare come non vi sia stata alcuna riduzione sostanziale dei costi degli organi di vertice, alcuna risposta alla richiesta di intervenire radicalmente e prioritariamente sul taglio e sulla riorganizzazione dei costi del personale amministrativo apicale che continua a pesare in modo inaccettabile sulla tariffa, alcuna risposta alle richieste di chiarimento rispetto ai 200 mila euro di consulenze iscritte anche quest’anno”. Gli interventi si concentrano esclusivamente sull’anello debole della catena “ovvero sul personale operaio – per il gruppo consiliare – con riflessi indiretti sulla qualità delle modalità di svolgimento del servizio. E a tale ultimo proposito, se oggi si dice che le modifiche apportate alla modalità di raccolta comportano un miglioramento complessivo del servizio, per quale ragione queste valutazioni non sono state fatte anche negli anni scorsi? Se così fosse, quanto hanno pagato i cittadini teramani in più in questi anni”?